NINO E NELLO
( VIGILI URBANI DI UGGIANO LA CHIESA )
NEGLI ANNI SESSANTA, AVERE UN PALLONE DA CALCIO IN GOMMA LEGGERA ERA UN SOGNO, FORSE QUASI IMPOSSIBILE, QUINDI GIOCAVAMO IN UNA PICCOLA PIAZZETTA (SE COSI’ SI POTEVA DEFINIRE), DAVANTI AL PORTONE DELLE SUORE CHE FUNGEVA DA PORTA DA CALCIO CON UN BARATTOLO DI PELATI E SPESSO SENZA SCARPE PER NON ROVINARLE.
ERANO TEMPI MOLTO DIFFICILI, NIENTE TV, NIENTE PLAY STATION, NIENTE TELEFONINO NIENTE COMPUTER E NIENTE DI NIENTE…
ANDAVAMO A VEDERE RINTINTIN, FURIA E ZORRO DALLA SIGNORA CANNILORA(CANDELORA); UNA VECCHIETTA IN VIA CORTE FOSSE, DOVE ABITAVA ANCHE MIA NONNA, UNA TV IN BIANCO E NERO CON UNA PICCOLA LUCE SOPRA.
CI FACEVA ACCOMODARE IN CASA , SEDUTI PER TERRA E IN SILENZIO, ALTRIMENTI IL MARITO SI ARRABBIAVA E SPESSO LITIGAVA CON LEI, MA NON CI HA MAI CACCIATO FUORI NONOSTANTE FOSSIMO IN TANTI.
VISTA L’ARIA CHE TIRAVA, QUELLE POCHE VOLTE CHE RIUSCIVAMO AD AVERE UN PALLONE ERA FESTA GRANDE E CE LO TENEVAMO STRETTO SPERANDO CHE QUALCHE PICCOLO ERRORE NON CI FOSSE FATALE (UN VETRO ROTTO, UNA PALLONATA AI PASSANTI O IL TROPPO RUMORE SUL PORTONE DELLE SUORE).
QUANDO ACCADEVA QUALCOSA DI POCO EDUCATO O ALTRO, ECCO CHE IMPROVVISAMENTE APPARIVA NINO OPPURE NELLO, DA DOVE NON SI SAPEVA, FATTO STA CHE IL PALLONE FINIVA MAGICAMENTE NELLE SUE MANI E NOI DOVEVAMO RICORRERE AL VECCHIO BARATTOLO, CHE TRA L’ALTRO FACEVA ANCORA PIU’ RUMORE, MENTRE I NOSTRI RISPARMI E IL NOSTRO GIOCO, FINIVANO IN UN GROSSO ARMADIO VICINO ALL’INGRESSO DEL COMANDO DEI VIGILI.
ERAVAMO MOLTO PICCOLI, MA MOLTO SVEGLI, QUINDI UN BEL GIORNO ABBIAMO ESCOGITATO UN BLITZ NEL COMANDO DEI VIGILI, CI SIAMO MESSI NELLE VICINANZE E ABBIAMO ASPETTATO CHE NINO E NELLO, COME LORO CONSUETUDINE, ANDASSERO A PRENDERE IL CAFFE’ E ABBIAMO MESSO IN AZIONE IL NOSTRO PIANO, OVVIAMENTE RIUSCI’ BENE E SENZA APPROFITTARE DI TANTA ABBONDANZA DENTRO QUELL’ARMADIO, CI SIAMO RIPRESI SOLO IL NOSTRO PALLONE.
SIAMO STATI MOLTO FURBI? O CI HANNO LASCIATO FARE? ME LO CHIEDO ANCHE OGGI, MA PURTROPPO NON LO SAPREMO MAI, PERCHE’ NINO E NELLO NON CI SONO PIU’ E NOI SIAMO DIVENTATI TROPPO GRANDI…
ANTONINO RUBRICHI